intervista Dicembre 2010 n°1 "Non si butta via niente"
Da dove e perchè è nata l’idea del Pig?
L'idea di creare un gruppo in cui convogliare le energie di giovani dei comuni di Mason, Molvena e Pianezze è nata dai delegati per le politiche giovanili dei comuni stessi:essi hanno infatti notato l'esigenza di creare una associazione che potesse far esprimere al loro meglio i giovani, con le loro potenzialità e le loro idee. Senza dubbio, il fatto che fossero giovani anch'essi ha facilitato la cosa,poiché in prima persona sentivano quel bisogno e comprendevano maggiormente ciò che si sarebbe potuto fare per migliorare la situazione,per quanto riguarda il mondo giovanile. Inizialmente,si partì da un piccolo gruppo di persone, che si mise in moto per far maturare e "germogliare" la loro idea...ed è così che,dopo qualche mese,nacque il Progetto Intercomunale giovani,ovvero il PIG.
Precisamente,quali sarebbero le finalità del Pig?
La finalità ultima è "sviluppare" giovani protagonisti: cittadini che sappiano impegnarsi per il bene loro e delle loro comunità,delle menti attive e non impigrite da proposte ed iniziative calate dall'alto ma che sappiano proporre da sè eventi interessanti e positivi. Inoltre,tale gruppo mira anche a rimuovere quella parte di disagio giovanile che è parte delle piccole e grandi realtà.
Quali difficoltà avete incontrato muovendo i primi passi con il neonato gruppo?
Le difficoltà iniziali vennero molto mitigate dall'ondata di entusiasmo che travolse i primi che operarono per il progetto, poichè tutti sapevano che stava creandosi una realtà nuova, diversa dalle altre, qualcosa che sapeva,e sa, coinvolgere direttamente. Naturalmente,non si può nascondere che non sempre è facile far impegnare le persone, che (quando va bene) preferiscono,per pigrizia o abitudine,fruire passivamente di eventi o incontri che vengono loro proposti o,addirittura,rinunciare del tutto a qualsiasi stimolo proveniente dall'esterno,rintanandosi in qualche bar a passare le serate praticamente da soli a bere. Grazie però all'aiuto delle amministrazioni comunali e dei giovani che per primi si sono buttati in questa iniziativa, queste prime difficoltà sono state superate, iniziando così il percorso del PIG.
Ora,invece,come procedono i lavori?
Ora va bene, la risposta dei giovani è abbastanza buona. Certamente,un'associazione nuova, creata da un solo anno, non può pretendere di essere riconosciuta immediatamente da tutti. Tuttavia,le cose stanno procedendo bene, il PIG è composto da sottogruppi che si muovono autonomamente ma in relazione con gli altri, e molte sono state le iniziative di successo,come le varie conferenze,la fiaccolata, peraltro divenuta
già tradizionale, o le feste in collaborazione con le ProLoco, etc. Ora che il PIG è avviato,il maggior impegno sta nel continuare il lavoro ben impostato, mantenendo all'interno i giovani che hanno già aderito e cercando,naturalmente,di coinvolgerne molti altri ancora!
Per quale motivo avete scelto un tema di così difficile analisi e impegnativo come la coscienza per indirizzare le attività di quest'anno?
Siamo molto ambiziosi: nella serata di presentazione ,ormai un anno fa,ci eravamo detti che i giovani non sono il futuro, bensì il presente. Tutti gli adulti presenti ci avevano dato attestati di stima, credendo fortemente nelle potenzialità che un'associazione come questa poteva avere. Perciò, dopo un anno passato a riflettere sulla RESPONSABILITA', ci è sembrato il caso di compiere un ulteriore passo. Scegliere COSCIENZA come filo conduttore dell'attività di quest'anno significa impegnarsi a far crescere in primo luogo noi stessi, e così facendo le nostre comunità, con iniziative che possano farci svegliare, aprire gli occhi sulla realtà che ci circonda, essere appunto "coscienti". Considerando poi, che coscienza deriva dal verbo latino cum scire, si traduce all'incirca con "sapere insieme"....quale,se non coscienza,come miglior tema per un'associazione di giovani protagonisti?
Cosa vi aspettate dal futuro?
Per il futuro,l'aspettativa è alta: crediamo che le basi su cui abbiamo poggiato le fondamenta di questo gruppo siano solide, e che esso possa,quindi, crescere "forte e vigoroso". Crediamo poi, che molti altri giovani possano entrarne a far parte attivamente (anche grazie alla diffusione di questo periodico), a dare il proprio contributo alla crescita delle comunità in cui vivono, seguendo le proprie attitudini e i propri interessi...Per questo motivo,siamo certi che la realtà delle nostre comunità non possa che trarre un beneficio da queste nuove e giovani energie che si mettono al lavoro per dimostrare che anche i giovani possono e vogliono essere protagonisti della loro vita.
Luca Azzolin