domenica 29 maggio 2011

IL PIG SUL MONTE GRAPPA

In occasione del PIG DAY la nostra associazione ha svolto un'escursione a cima Grappa visitando le trincee della prima guerra mondiale. La giornata svolta sotto un sole splendente è stata un bellissimo momento di condivisione e di amicizia tra tutti i membri del PIG.
Giunti con il bus a piazzale Solagna siamo saliti verso Malga Andreon dove abbiamo incontrato la nostra guida, il Colonnello.
Dopo l'alzabandiera abbiamo seguito una sua spiegazione sugli eventi più salenti della prima guerra mondiale e sulle battaglie che hanno interessato il monte Grappa. Il colonnello ci ha fatto visitare alcune trincee limitrofe e c'ha fatto vedere alcuni mezzi di guerra come un obice tedesco.
Dopo una camminata per raggiungere colle San Gallo, abbiamo pranzato tutti insieme condividendo con gli altri il nostro cibo. Nel pomeriggio, dopo esserci abbronzati al sole, abbiamo dato vita ad una accesa e lunga sfida a bandiera.
Al termine della sfida siamo scesi all'autobus per tornare a casa ognuno con lo zaino più leggero ma con l'animo più felice. Sebbene molte persone non si conoscessero o non si fossero mai viste tutti quando sono scesi dal bus si sono salutati come fossero stati sempre amici. PIG vuol dire anche condivisione e amicizia e la nostra avventura continua sempre più bella e magnifica.

Luca Strapazzon

sabato 14 maggio 2011

PIG DAY

Domenica 22 Maggio è il PIG DAY!
Partiremo alle 8:00 dal parcheggio di ponticello e andremo sul Monte Grappa dove in passeggiata visiteremo i luoghi della prima guerra mondiale insieme ad uno storico.
Nel pomeriggio ci sarà spazio per momenti di svago e di divertimento. Il ritorno è previsto alle 18:00/19:00 circa.
La quota d'iscrizione è di 5 € da versare al momento dell'iscrizione e in caso di non raggiungimento della quota minima di partecipanti sarà richiesta un'ulteriore piccola offerta.
Per prenotarsi e avere informazioni contattate Luca(3460254454) o Federico(3464758872).

P.S.: il pranzo sarà al sacco e ognuno porterà da casa il suo pranzo con la possibilità volendo di condividerlo anche con gli altri

venerdì 6 maggio 2011

GIOVANI IERI E OGGI

Ci si lamenta sempre che l'Italia è un paese vecchio dove i giovani non contano niente ma è realmente così? A giudicare dal percorso che abbiamo fatto nella serata di Giovedì 5 Maggio direi proprio di no!
"Giovani in 150 anni" (questo il titolo dell'incontro) è stato un momento importante di recupero storico del ruolo dei giovani nell'Italia unità ma soprattutto di dibattito e di dialogo tra età diverse sui problemi del nostro paese. Con stupore e meraviglia abbiamo scoperto che nei momenti salienti della nostra storia i giovani c'erano. "Eran trecento, eran giovani e forti, son morti" quelli che seguirono Paolo Pisacane nella spedizione di Sapri e che morirono per tentare di costruire uno stato italiano. Erano di bassa età anche coloro che partirono da Quarto insieme a Garibaldi e che insieme liberarono la Sicilia e il Sud Italia. 
Poco più che adolescenti erano i soldati morti in battaglia durante le guerre mondiali o i partigiani che combatterono la resistenza nel tentativo di liberarci dall'oppressore nemico. Ce lo racconta Fabrizio De Andrè nella sua "Guerra di Piero" e ce lo raccontano Giuseppe Ungaretti in "Veglia" e Giacomo Noventa in "Co' se gera soldai". Ma anche dopo la guerra i giovani hanno avuto un ruolo importante nei mutamenti sociali degli anni 50' 60' e 70'. Anche a loro si rivolgeva Aldo Moro nei suoi scritti.  
Nella prima parte della serata sono stati toccati con testi, video e canzoni i momenti più significativi della storia italiana con particolare attenzione al ruolo che i giovani hanno avuto. Particolarmente toccanti sono state le letture di Silvio Pellicco all'inizio in cui sono stati elencati i doveri a cui un italiano avrebbe dovuto attenersi e l'elenco delle cose di cui siamo fatti in cui con commozione sono stati citati grandi personaggi della nostra storia: Pasolini, Pirandello, De Gasperi, Rita Levi Montalcini, Walter Tobagi, Alberto Sordi  e altri ancora.
Significativo è stato l'intervento del professor Riccardo Poletto al termine di questa sequenza che ha tratto alcuni spunti interessanti dal materiale aprendo un dibattito. Spostate le sedie e formato un cerchio abbiamo aperto la nostra mente all'Italia condividendo le nostre idee e partecipando attivamente non solo giovani ma tutti i presenti. L'incontro con altre generazioni ci ha aperto la mente, ci ha fatto capire come altri la pensano e ci ha aiutato a crescere e voler ancora più bene al nostro paese. Tutti sono usciti dalla sala mons. Lorenzon di Pianezze in cui si è tenuto l'incontro con qualcosa di nuovo e con la sensazione di aver fatto, nel loro piccolo, qualcosa di bello e di importante.

Luca Strapazzon